Festival Biblico


“Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchè i miei occhi hanno visto la tua salvezza prparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”.
(Cantico di Simeone)

Il tema proposto quest'anno dal Festival Biblico rispecchia uno dei pilastri su cui poggia tutta la storia dell'iconografia, una storia che ha le sue radici nella fede e nasce da un richiamo devozionale, dalla ricerca di un contatto con il divino, di un legame con la santità. L'iconografia si concretizza come la possibilità di esprimere la pura essenza della spiritualità, di accogliere lo spirito di Dio e della preghiera. L'imperturbabilità è la cifra dell'immagine sacra che sprigiona la forza dell'emanazione divina. L'icona viene “alla luce”, si genera  tramite l'artista e diviene portatrice di un messaggio simbolico destinato all'interpretazione e all'interiorizzazione. L'icona comunica con la nostra anima, parla al sé di ciascuno di noi ci fa partecipi della sua presenza nello spazio e nel tempo materiale, ma è principalmente testimone sacra e viva del tempo dello spirito, di un tempo che non ha limiti ed è partecipe dell'eternità. Attraverso l'artista l'icona giunge a noi, e vive in noi,  ed è destinata a diffondere perennemente l'onda propagatrice della Grazia di Dio. L'immagine sacra racchiude in sè un tesoro di spiritualità per l'uomo, rappresenta una  ricchezza da far rinascere di generazione in generazione, una fonte a cui attingere per avvicinarsi al Divino.
L'artista che crea icone avverte forte in sé il bisogno di estrinsecare una forza generatrice che non può delegare a nessuno, che nasce dal profondo e si svela per mezzo del talento donatogli da Dio.
In questo credono fermamente le iconografe Anna  Maria e Mariangela Tondello, che realizzano le loro opere nell'atelier S.Scolastica a Bassano Del Grappa, per le quali la realizzazione di icone si riveste di una profonda valenza spirituale, si configura come trasposizione espressiva della propria interiorità.
Le sorelle-iconografe lavorano con passione e professionalità nel rispetto dei materiali impiegati e delle tecniche più sofisticate di esecuzione. Mariangela è specializzata nella messa a punto delle tavole di legno, fatte del materiale che tanto ama ed ha imparato a conoscere fin da quando da bambina si intrufolava nella falegnameria di famiglia cercando di carpirne i segreti.
La sorella Anna Maria si dedica alla fase pittorica con grande maestria e raffinatezza e con la volontà di perseguire la perfezione. “Ha una mano gentile e felice” ha detto di lei l'attuale Vescovo di Chartres e ammirando le sue opere splendenti, luminose, di altissima fattura non si può che essere concordi. Mariangela eccelle nelle dorature realizzate al bolo, Anna Maria nel dipingere i rossi cinabro e i bei toni del blu dei manti Mariani, nell'imprimere ai volti espressioni di grande intensità.
“La creazione di un icona è un processo lento, meticoloso. Avviene che si instauri un rapporto speciale e un mistico abbraccio ci avvolga mentre si raffigura Cristo, un Angelo, un Santo o la Natività.”
La percezione di Anna Maria Tondello tocca da vicino chiunque contempla un'icona, la vive e la fa sua nel tempo dell'anima.

Rosaria Vaccarella